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Velocissime!
Storie di donne in Vespa
Pubblicato il 14 aprile 2023
Tante sono le storie di donne in Vespa da poter raccontare, tante quante le donne che di Vespa hanno fatto uno dei simboli della propria vita. Le prime, in ordine cronologico, sono quelle di Celestina “Tina” Pecol e Ada Pace, due torinesi che già alla fine degli anni Quaranta si segnalano tra i personaggi più interessanti del giovane panorama vespistico nazionale.
Tina Pecol nasce in una famiglia numerosa, e rimane orfana di padre da adolescente crescendo nella bancarella ambulante di frutta e verdura della madre: il cognome da nubile è Bonino, all’epoca noto in tutto il mondo grazie al fratello Ernesto, un cantante di grande successo sia in Italia che all’estero, soprattutto in America Latina. La passione di Tina, però, non è il canto, ma le due ruote: dotata di un fisico estremamente minuto e di un carattere temprato dalla vita, trova nella Vespa il terreno ideale per dare sfogo alla sua voglia di velocità, diventando una sorta di contraltare al femminile a un altro “piccoletto” che all’epoca fa furore alla guida dello scooter Piaggio, il romano Giuseppe Cau. Quando monta in sella, Tina dimostra doti inaspettate per una ragazza, mettendole in mostra innanzitutto nelle prove in salita e in particolare nella Sassi-Superga, una corsa che nella sua Torino rappresenta una vera tradizione. Nel 1948 Tina stabilisce il record femminile nella categoria scooters, ripetendosi l’anno seguente: un eccellente viatico per la sua battaglia personale, che la vede impegnata con grande energia affinché alle ragazze sia riconosciuto il diritto di partecipare alle corse nelle medesime categorie dei colleghi maschi e non venir relegate in un angolino a loro riservato. Una volontà che sarà premiata negli anni successivi, di cui raccoglieranno i frutti molte altre vespiste appassionate. Oltre alle gare di velocità, Tina Pecol si dedica con piacere anche al turismo in Vespa: è infatti tra i protagonisti di “Svizzera a volo di Vespa” del 1949, un inedito tour tra l’Italia e il paese elvetico attraverso le Alpi, ed è anche dirigente del neonato Vespa Club Torino.
Quando Tina Pecol chiude la sua carriera motociclistica, un altro astro di prim’ordine è già pronto per prendere il suo posto: è anch’ella torinese, si chiama Ada Pace ed è una sportiva nata con una grande predisposizione per i motori. Sino al 1956, Ada è in prima fila in tutte le grandi manifestazioni vespistiche internazionali, dilettandosi persino nella gimkana, specialità nella quale si impone tre volte nel Trofeo Nazionale FMI. Ma è nella Regolarità che trova il suo terreno migliore, con risultati tecnici di livello assoluto in eventi come il Gran Circuito del Sestrière, la 1000 Km, il Giro dei Tre Mari e il Rally di San Remo.
Alla 1000 Km partecipa in tutte le prime quattro edizioni, nel Giro dei Tre Mari è sempre presente tra il 1953 e il 1958, ottenendo il quarto posto finale nel 1956, sempre portando a termine l’impegnativo percorso di circa 3000 Km; al Rally Internazionale di San Remo del 1955 è addirittura seconda a un solo punto dal vincitore.
Sul finire degli anni Cinquanta Ada si dedica esclusivamente alle gare automobilistiche, diventando per tutti “Sayonara”: l’arrivederci detto in giapponese era riservato ai suoi rivali e apposto sul retro della sua vettura, come a dire “Tanti saluti, ci vediamo al traguardo”.
Per approfondire ascolta il podcast su Ada Pace nella serie Velocissime di Diego Alverà prodotto da Storie Avvolgibili: https://open.spotify.com/episode/441H6I3sbyXdHriIzAMcTK