Giuseppina Torregrossa - La Santuzza è una rosa

VESPA CHI LEGGE 2024

Il 25 ottobre 2024

Quarto appuntamento in cartellone del VESPA CHI LEGGE 2024, venerdì 25 ottobre alle ore 18.30 presso l'Auditorium del Museo Piaggio, con la scrittrice Giuseppina Torregrossa, autrice di  "La Santuzza è una rosa" (Feltrinelli, 2023),

Presentazione del libro a cura dell'autrice e di Ilaria Guidantoni
Letture a cura dell'autrice
Accompagnamento Musicale Dimitri Espinoza

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
Per prenotarsi compilare il link qui sotto

Quando scoppia la peste del 1624, Palermo è una città senza santi protettori. Ci sono quattro sante, in verità, ma non sono nel cuore del popolo. I palermitani sono devoti a Santa Rosalia, sulle cui origini però non si sa quasi nulla. Almeno fino a quando Van Dyck viene chiamato in incognito a Roma, dove nasce l’intrigo.

A 400 anni circa da quell’evento, un romanzo vivacissimo e pieno di ironia, dove Palermo diventa il centro di macchinazioni ordite da Nord a Sud, da Anversa a Roma, e dove si mesco­lano spiritualità, peste, potere, politica. E l’arte di Van Dyck, Rubens e Sofonisba Anguissola.

Nel 1624 la peste si prende la città di Palermo. È in quell’occasione che nasce il dipinto di Van Dyck in cui santa Rosalia intercede per la fine della pestilenza. Ed è proprio quello il momento in cui anche l’agiografia della Santuzza si consolida, scoprendola diretta discendente di Carlo Magno. La storia del dipinto, dell’ambizioso ritrattista, di una ragazzina che si ritrova madre all’improvviso e chiede aiuto a Rosalia, di Palermo e della sua Santuzza trova in queste pagine un vivido e divertito ritratto per mano delle pennellate sicure e sapide di una Giuseppina Torregrossa in parte inedita. “In vista di un mio viaggio a New York,” scrive l’autrice, “per raggiungere mia figlia e le mie due nipotine, mi sono messa a studiare e ho scoperto che il più grande ritrattista del Seicento aveva soggiornato a Palermo durante la peste, e aveva assistito indirettamente al ritrovamento dei resti di Rosalia sul Monte Pellegrino. Dunque il quadro di Van Dyck che dipinge santa Rosalia sembrerebbe frutto del caso o di una suggestione del pittore, che era rimasto in quarantena a Palermo per via della peste. Ma presto ho scoperto che c’era ben altro, e la testa mi diceva che dietro a quel dipinto ci doveva essere un piccolo intrigo... Questa storia nasce dalla rilettura di alcuni documenti e dalla mia inventiva. Non ho stravolto le notizie storiche: quelli sono fatti e i fatti sono fatti. Van Dyck ha dipinto santa Rosalia, e questo è un fatto. Ma il resto, cioè l’intrigo che ruota attorno al quadro e che mi sono divertita a costruire, è solo frutto della mia fantasia.”


Giuseppina Torregrossa è nata a Palermo. Madre di tre figli, vive tra la Sicilia e Roma. Tra i suoi libri ricordiamo Il conto delle minne (2009, tradotto in dieci lingue), La miscela segreta di Casa Olivares (2014) e, con protagonista la commissaria Marò, Panza e prisenza (2012), Il basilico di palazzo Galletti (2018) e Il sanguinaccio dell’Immacolata (2019), tutti editi da Mondadori. Nel 2021 è uscito per Feltrinelli il romanzo Al contrario. Per Marsilio, nel 2021 ha pubblicato il primo episodio della serie dell’ispettore Mario Fagioli, Morte accidentale di un amministratore di condominio, a cui nel 2022 è seguito Chiedi al portiere.

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