La Storia
Superato un periodo critico per la forte contrazione delle vendite della Vespa nel 1965 e la fase drammatica dell'alluvione (lo straripamento del fiume Era è del 4 novembre 1966), la Piaggio, guidata dal nuovo presidente Umberto Agnelli, si presenta sul mercato con un prodotto del tutto nuovo: il ciclomotore Ciao. Da tempo i progettisti Piaggio avevano allo studio un ciclomotore: il primo tentativo va fatto risalire addirittura a Corradino d’Ascanio, nel 1955, mentre in Spagna, MotoVespa aveva già realizzato il "Vespino”.
Se nella forma è ben evidente l’ascendenza della bicicletta, il nuovo ciclomotore è però dotato di un generoso motore da 49 cc e di un innovativo cambio automatico a regolazione continua, capace di adeguare istantaneamente il rapporto di trasmissione alle condizioni di carico, pendenza, velocità. Perfetto per la città, per i ragazzi e le ragazze, il Ciao è ancora più semplice della Vespa e si candida per questo a diventare un simbolo perfetto per una gioventù che ha fatto della libertà e dell’autonomia un proprio stile di vita.
Nelle versioni successive, fino all’uscita dalla produzione, nel 2006, il Ciao non subirà sostanziali modifiche, ma solo piccoli miglioramenti nell’estetica e nel funzionamento.
Le Caratteristiche
Motore
monocilindrico a due tempi
Alesaggio
38,4 mm
Corsa
43 mm
Cilindrata
49,77 cc
Velocità massima
inferiore a 40 Km/h
Sospensioni
anteriore a molle elicoidali
Freni
a tamburo