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La Storia
Nel 1936 la Gilera acquisisce dalla C.N.A. il progetto di una moto con spiccate caratteristiche da corsa, insieme a 6 esemplari già realizzati. Giuseppe Gilera vuole, infatti, rinnovare l’impegno dell’azienda nei Gran Premi e la moto della C.N.A. ha tutti i requisiti per un sicuro successo. La Rondine, una 500 4 cilindri sovralimentata con motore di derivazione automobilistica, viene perfezionata nel reparto corse di Arcore da Piero Taruffi, che seguiva il progetto già presso la casa romana, e da Piero Remor, sia nel telaio (si lascia l'originaria struttura in lamiera a vantaggio di quella a tubi, con sospensione posteriore del tipo “Gilera) che nel motore (in particolare nel manovellismo). La "cura Gilera" dà gli effetti sperati già nel settembre del 1937, proprio sull’importante circuito di Monza, con Aldrighetti, primo, dopo una gara incredibile. L’anno dopo la Gilera vince con largo anticipo il Campionato italiano proprio con Giordano Aldrighetti. Nel 1939, con il modello qui esposto, ulteriormente migliorato rispetto ai precedenti, arriva anche iL successo europeo con Dorino Serafini. La Rondine consacrata campione d’Europa nel 1939 presenta per la prima volta il parafango posteriore carenato a mezzaluna, utilizzato come camera di compensazione dei vapori. La carriera vincente della Rondine si interrompe nel 1940 con l’inizio della guerra.
Le Caratteristiche
Motore quattro cilindri a quattro tempi
Cilindrata 492,962 cc
Velocità massima 220 km/h
Sospensioni anteriore a parallelogramma con forcella in lamiera stampata; posteriore a forcellone oscillante con molle orizzontali
Ruote a raggi in acciaio con cerchi in lega leggera, anteriore da 21", posteriore da 20"