125 mod. 51

125 mod. 51

1951

La Storia

Il modello 1951, disponibile a partire dal dicembre 1950, segnò un salto tecnico decisivo. La modifica più evidente riguardava l’adozione della trasmissione a cavi Bowden, che garantiva un innesto più preciso delle marce, eliminando al contempo le vibrazioni provocate dalle aste presenti nei modelli precedenti. Il manubrio fissato a un nuovo attacco alloggiava inoltre su dei silent block capaci di assorbire le vibrazioni trasmesse dal motore. Sulla forcella anteriore fu introdotto un ammortizzatore idraulico, in grado di assicurare maggiore stabilità e comfort di marcia. L’azione dell’ammortizzatore, sperimentato già da un anno sulle Vespa Sport, non si limitava, infatti, a eliminare il colpo di ritorno della molla e il conseguente scuotimento del manubrio, ma riduceva anche le oscillazioni complessive della macchina. La marmitta fu invece sistemata all’interno della scocca comportando un sensibile miglioramento estetico delle linee della Vespa, che diventò più armoniosa e piacevole. Oltre a ciò venne applicato un decantatore al serbatoio, in grado di assicurare una maggiore pulizia del carburante, e il rubinetto fu reso più affidabile tramite un nuovo sistema a rotazione. Infine, per la gioia dei passeggeri meno alti, la pedana fu allungata posteriormente di una decina di centimetri, in modo da offrire un appoggio più comodo. Nel nuovo veicolo i lamierati del gruppo scocca-telaio sfruttavano ormai quasi totalmente stampi di produzione americana, con la sola eccezione di copristerzo, serbatoio, portafaro, portello carburatore e diaframma. Questo processo di ammodernamento fu intrapreso grazie alla collaborazione con la ditta Budd di Philadelphia, iniziato l’anno precedente (con la Vespa prefisso telaio V13T). La soluzione proposta all’epoca dalla ditta d’oltreoceano prevedeva la conformazione del telaio in due pezzi (giuntati a livello della ralla inferiore dello sterzo) e delle giunture dei fianchi della scocca in corrispondenza delle zone coperte rispettivamente dalla sacca attrezzi e dal cofano motore. Queste modifiche, unite allo stampaggio ormai eseguito totalmente in Piaggio mediante le potenti presse acquistate grazie ai fondi stanziati dal Piano Marshall, permisero di abbattere i costi di produzione e di portare il prezzo di vendita della Vespa da 168.000 a 150.000 lire, comportando un ulteriore incremento delle vendite. La campagna di propaganda condotta dalla Piaggio raggiunse nel periodo di uscita di questo veicolo l’apice della sua forza espressiva: oltre ai consueti depliant e manifesti pubblicitari, la Vespa scandiva i mesi con le pin-up dei calendari illustrati dall’artista Franco Mosca, veniva messa in palio nei premi a sorteggio e “spedita” su una moltitudine di cartoline. Non è tutto però: la Vespa consacrò proprio con questo modello la sua fama con la presenza nel film “Vacanze Romane” diretto da William Wyler (1953). A fianco di Gregory Peck e Audrey Hepburn, nella pellicola una coprotagonista di eccellenza : la regina di Pontedera.

Le Caratteristiche

Scocca autoportante in lamiera d’acciaio

Motore monocilindrico a due tempi a travaso unico e pistone deflettore

Alesaggio 56,5 mm

Corsa 49,8 mm

Cilindrata 124,789 cc

Velocità massima 70 Km/h

Sospensioni elastica con molla elicoidale e ammortizzatore idraulico su entrambe le ruote

Freni a tamburo

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