La Storia
Nell’estate 1952 Piaggio decise di mettere in produzione un modello di Vespa economico. Lo studio, in principio classificato come Vespa “E” (“Economica”), avrebbe dato luogo al completamento del primo prototipo nel mese d’agosto. Per abbattere il costo di costruzione furono previste diverse modifiche, in realtà non sufficienti a coprire interamente il ribasso di prezzo stabilito di 130.000 lire, 20.000 lire in meno rispetto al modello coevo – uno sconto in realtà rivelatosi eccessivo, considerato che il risparmio di costruzione toccava a malapena le 8.000 lire a pezzo. La Vespa “U” non fu il primo modello utilitario costruito da Piaggio: già nel 1946 esisteva infatti in listino la Vespa “Normale”, venduta a un prezzo ribassato del 10%; dal 1951, inoltre, Piaggio costruì un ulteriore modello economico, destinato al mercato americano (Vespa Allstate), di cui la nuova “U” (Utilitaria) ereditò la tinta e il faro applicato sul manubrio. Per abbattere i costi furono adottate diverse scelte: abolizione delle cromature; eliminazione di tre listelli pedana e profili in gomma; abolizione dell’ammortizzatore anteriore; abolizione del sistema antifurto; semplificazione del tappo serbatoio (che diventa con chiusura ad incastro) e del cavalletto (che perde i terminali in gomma); abolizione della protezione in gomma del pedale avviamento e del freno posteriore; riduzione dell’ingombro sella con perdita del molleggio anteriore e rimozione del parzializzatore dell’aria sul filtro carburatore. Nel motore la termica rimaneva quella dei modelli precedenti, ma vennero adottate frizione e accensione di nuovo tipo, richiedendo di conseguenza l’adozione di carter di nuova concezione. Per un ulteriore risparmio, il parafango, la sacca attrezzi e il cofano motore furono ridimensionati e costruiti in acciaio. Questi ultimi due particolari, nei primissimi esemplari, venivano addirittura fissati alla scocca privi di guarnizione. Il portapacchi – così come nella 98 – ritornò a essere escluso dal prezzo di listino, e considerato accessorio.
La Vespa “Ut” fu presentata il 7 dicembre 1952 all’Hotel Gallia di Milano, a una riunione estesa a tutti i concessionari d’Italia, dove fu addirittura sottoposta al rito marinaro della rottura della bottiglia di spumante. Il giorno successivo, ultima giornata del Salone del Ciclo e Motociclo, l’esemplare fu esposto presso il Padiglione della Meccanica. Fu costruita in poco più di 6.000 esemplari. Una produzione contenuta influenzata da un mercato poco propenso ad accogliere un modello spartano che stentava a essere assorbito dai concessionari italiani, tanto da costringere l’azienda, per smaltire le scorte, a puntare maggiormente sui mercati esteri. La “U” fu tra le Vespa del primo decennio il modello più esportato in assoluto, con una percentuale di esportazione del 31%.
Il registro di spedizione conservato presso Piaggio S.p.A, dimostra come furono quasi 1900 le “U” esportate, spedite in 27 paesi stranieri d’Europa, delle Americhe e d' Oriente. Solo in Svezia, Venezuela ed Iran, ne furono inviate rispettivamente 349,250 e 189. Un lotto fu fornito anche alle Poste di Teheran, mentre un altro lotto addirittura alla Polizia di San Cristobal in Venezuela. Un grosso quantitativo rimase a magazzino in fabbrica fino al settembre del 1955 e le ultime due furono addirittura esportate il 28 dicembre 1961 in Portogallo. Poco apprezzata ieri, rimane oggi per la sua rarità un modello particolarmente ricercato dai collezionisti.
Le Caratteristiche
Scocca
autoportante in lamiera d'acciaio
Motore
a due tempi a travaso unico e pistone deflettore
Alesaggio
56,5 mm
Corsa
49,8 mm
Cilindrata
124,789 cc
Velocità massima
70 Km/h
Sospensioni
con molla elicoidale a flessibilità variabile per la ruota anteriore, con molla elicoidale e ammortizzatore idraulico per la ruota posteriore.
Ruote
3,50-8"
Freni
a tamburo